Quando iniziamo un percorso di cambiamento – che si tratti di una nuova alimentazione, di un’integrazione mirata o di un protocollo specifico per contrastare per esempio patologie intestinali, può capitare che il corpo reagisca in modo inaspettato: ci si può sentire peggio, anche se in realtà si sta andando nella direzione giusta. Questa fase viene chiamata crisi di guarigione.
Il termine è stato usato per la prima volta dai dermatologi tedeschi Adolf Jarisch e Karl Herxheimer, che notarono come, durante alcune terapie antibiotiche, i pazienti sperimentassero un peggioramento temporaneo dei sintomi. Questo accadeva perché, mentre i batteri morivano, rilasciavano tossine che il corpo doveva poi eliminare.
Lo stesso meccanismo può verificarsi anche in altri contesti, come durante un’alimentazione mirata alla riduzione di peso o di lieviti e/o batteri patogeni. In questo caso, il cambiamento di dieta e l’eliminazione graduale dei lieviti e/o batteri possono causare il rilascio di sostanze che il corpo deve smaltire, generando sintomi transitori.
All’inizio del percorso è normale farsi alcune domande:
• “Perché mi sento peggio?”
• “Il protocollo sta funzionando?”
• “Sto facendo qualcosa di sbagliato?”
• “Devo interrompere tutto?”
La risposta è, nella maggior parte dei casi, NO. La crisi di guarigione è una fase temporanea che si verifica abbastanza frequentemente, soprattutto nei percorsi in cui è necessario un lavoro profondo sull’equilibrio intestinale.
Cosa posso fare se mi capita?
Se sei informato su cosa aspettarti, sarà più facile affrontare questo momento con serenità. Sapere che può trattarsi di una reazione del tutto normale – e persino positiva – ti aiuterà a non spaventarti e a non interrompere il percorso prima di vederne i benefici.
In sintesi
La crisi di guarigione può sembrare un ostacolo, ma spesso è semplicemente un segnale che il corpo si sta liberando di ciò che non gli serve più. Con il giusto supporto e un po’ di pazienza, può diventare il primo passo verso un reale miglioramento del tuo benessere.