Quando si parla di dieta chetogenica, il pensiero comune va subito alla perdita di peso.
Ma limitarla solo a questo è una grande occasione persa.
La chetogenica, se ben impostata e seguita con criterio, è in realtà un potente strumento terapeutico per modulare l’infiammazione sistemica, che è alla base di numerose patologie croniche — cutanee, autoimmuni, neurologiche e metaboliche.
Questo è il caso di un paziente affetto da prurigo nodulare, una condizione dermatologica cronica e fortemente pruriginosa.
Chi ne soffre sa quanto possa essere invalidante dal punto di vista fisico ed emotivo: il prurito è costante, spesso insopportabile, e ha un impatto profondo sulla qualità della vita.
In questo contesto, l’obiettivo non è il dimagrimento, ma la riduzione dell’infiammazione alla base della reazione cutanea.
Ecco dove la dieta chetogenica si rivela estremamente utile: spegne i meccanismi infiammatori che alimentano la sintomatologia.
Durante una dieta chetogenica ben condotta, il corpo entra in uno stato di chetosi nutrizionale che ha effetti sistemici benefici:
Riduce la produzione di citochine pro-infiammatorie
Modula l’attività immunitaria
Migliora l’integrità della barriera intestinale
Supporta condizioni croniche come dermatiti, tiroiditi autoimmuni e disturbi della pelle legati alla disregolazione immunitaria
Ogni caso è diverso, e la dieta chetogenica va sempre personalizzata, seguita da un professionista esperto e integrata con una visione clinica completa.
Ma quando si parla di disturbi infiammatori cronici come la prurigo nodulare, può diventare una risorsa preziosa, capace di migliorare concretamente i sintomi e la qualità della vita.