La FIBROMIALGIA è una malattia cronica caratterizzata da un dolore generalizzato che colpisce il sistema muscolo-scheletrico. In determinate zone del corpo gli esami possono evidenziare la presenza di punti dolenti il cui numero varia da 11 a 18 e non provocano la stessa risposta in tutti i pazienti. I disturbi comunemente associati alla patologia comprendono: stanchezza cronica, disturbi del sonno e attacchi depressivi. Attualmente pare che questi sintomi non siano causati da danni periferici o infiammatori, ma si sospetta la presenza di problemi nel processo di sensibilità al dolore. L’incidenza di questa malattia sta aumentando, colpendo di preferenza le donne e gli anziani. Studi condotti su gemelli identici suggeriscono che il 50% dei rischi di sviluppare la malattia dipenda da fattori genetici e l’altro 50% da fattori ambientali come l’alimentazione e lo stress. E’ dimostrato infatti che una cattiva alimentazione può provocare uno squilibrio della flora batterica intestinale con conseguente alterazione della permeabilità intestinale. Se l’intestino è troppo permeabile parecchi residui batterici e alimentari possono penetrare nel sistema circolatorio e favorire la comparsa di malattie infiammatorie croniche. Questo processo può essere invertito grazie ad una dieta specifica che può essere seguita non solo da chi è affetto da fibromialgia ma anche da chi presenta altre malattie autoimmuni come il lupus eritematoso, l’artrite reumatoide e psoriasica, sclerodermia, sindrome di sjogren e spondilite anchilosante