Protocollo FODMAP

DIETA LOW FODMAP

FODMAP è l’acronimo dell’espressione inglese Fermentable Oligo-, Di-, Mono-saccharides and Polyols che in italiano possiamo tradurre come oligo, di-, mono-saccaridi e polioli fermentabili. Tale acronimo si riferisce ad alcune categorie di zuccheri, carboidrati a catena corta, che si trovano comunemente negli alimenti che assumiamo e che non sono in grado di essere assorbiti dall’intestino perché sprovvisto dei meccanismi necessari alla loro digestione ed assorbimento. Questi zuccheri sono presenti nel latte (lattosio) e in tutti i vegetali, ma con diverse concentrazioni, per cui è possibile distinguere cibi ad alto e a basso contenuto di FODMAP. Nonostante non siano assorbiti come tali dall’intestino i FODMAP sono tuttavia biologicamente utili in quanto fungono da nutrimento per la crescita dei batteri (funzione pre-biotica), i quali in cambio producono sostanze utili alla salute del colon e gas (idrogeno e metano). I gas hanno un ruolo importante nell’indurre sintomi gastro-intestinali che provocano i seguenti disturbi:
• Difficoltà di transito del cibo nell’esofago
• Sensazione di rallentato svuotamento gastrico dopo il pasto
• Dolore e gonfiore addominale
• Diarrea alternata a stitichezza
• Sindrome dell’intestino irritabile
La dieta FODMAP prevede 2 fasi:
• la prima fase consiste nella riduzione globale di tutti gli alimenti contenenti una qualsiasi delle categorie di FODMAP
• la seconda fase consiste nella re-introduzione “guidata” delle singole categorie di alimenti contenenti i diversi FODMAP a dosi incrementali per individuare le categorie che scatenano i sintomi (diverse da persona a persona) e determinare una eventuale dose/soglia di tolleranza delle singole categorie.